lunedì 28 marzo 2011

E' iniziato tutto così...


L’opposizione si organizza intorno a El Baradei

Proteste disorganizzate infiammano le vie del Cairo. Dalle 23 alle 6 di questa mattina è stato dichiarato il coprifuoco. Oggi, calma irreale regna nelle principali strade della città ancora presidiate ai bordi dall’imponente dispiegamento di forze di polizia. Dopo le manifestazioni di martedì, organizzate dal movimento 6 aprile e Kifaya, giovani, studenti e affiliati dei Fratelli Musulmani si sono uniti alla protesta. Già nel pomeriggio di martedì si intravedeva una diffusione a macchia d’olio delle manifestazioni. In poche ore da Piazza Tahrir, le incursioni dei manifestanti si sono spostate nel quartiere centrale di Mohandessin e nella sterminata area popolare di Shubra.
Nel pomeriggio di ieri le manifestazioni si sono concentrate nel quartiere di Bulaq, nei pressi del Consolato italiano, e lungo via Ramses nei pressi del Sindacato dei giornalisti e degli avvocati. Piccoli gruppi disorganizzati sono scesi in strada anche a Zamalek, il quartiere delle ambasciate dove vivono molti stranieri, e lungo Talat Arb, principale arteria del centro storico del Cairo. Si tratta di azioni improvvise. Tutti scappano, le saracinesche dei negozi chiudono e inizia la guerrilla urbana con la polizia. Molte testimonianze parlano di infiltrati tra i militari. Alcuni uomini in borghese lancerebbero sassi e fomenterebbero la protesta dei manifestanti determinando la durissima reazione delle polizia con lancio di lacrimogeni e uso di idranti. Il blocco momentaneo di facebook e twitter ha in alcuni casi ostacolato l’organizzazione degli interventi. Il sito R.N.N., disponibile solo in arabo e raggiungibile via facebook, è tra i più aggiornati sui luoghi e le modalità della protesta.
Secondo fonti di sicurezza ci sono almeno mille arresti. Varie le testimonianze di interventi sommari della polizia che hanno condotto gente comune in prigione per rilasciarla subito dopo. Molti tra gli arrestati sarebbero affiliati ai Fratelli Musulmani. Soprattutto nelle zone rurali e nelle città di Assiut e Suez. Proprio a Suez ci sono stati i primi morti e gli attacchi più aspri con bottiglie molotov ai palazzi governativi. Tanto che le tre compagnie telefoniche egiziane hanno a lungo staccato le linee ed è stato difficile entrare in comunicazione con la città.
El Baradei, ex presidente dell’AIEA, ha annunciato che farà rientro in Egitto stanotte. Sembra abbia l’intenzione di guidare direttamente i gruppi di opposizione, rendendo risicati i margini di una transizione che mantenga il presidente Mubarack in carica almeno fino alla naturale scadenza del suo mandato. La prossima manifestazione organizzata è prevista dopo la preghiera del venerdì. Ma alcune fonti governative fanno sapere che anche gli assembramenti religiosi sono stati vietati. E per evitare che dalla preghiera di domani esplodano le nuove proteste, le principali moschee sono state chiuse ed è stata sospesa la preghiera di venerdì.

27/01/2011
Giuseppe Acconcia




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