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venerdì 29 luglio 2011

L'Oci cambia nome

Islam: Oci cambia nome e punta su Cooperazione, Kazakistan presidente di turno
I 57 Paesi membri riuniti ad Astana per discutere di transizione e conflitti
Astana, 28 giu. -
(Aki) - L'Organizzazione della Conferenza islamica cambia nome e diventa Organizzazione della Cooperazione Islamica. E' quanto è stato deciso nella riunione dlel'Oic ad Astana, in Kazakistan, secondo quanto riferiscono fonti di stampa russa. Nella riunione di oggi, il Kazakistan assume la presidenza di turno dell'Oci raccongliendo il testimone dal Tajikistan.
Nell'agenda dei colloqui in corso tra i 57 ministri degli Esteri dei Paesi membri vi è la crisi libica, la transizione in Medio Oriente e in Nord Africa, la situazione in Afghanistan e in Somalia. In un comunicato ufficiale in cui vengono riportati i temi che saranno discussi nei prossimi giorni nella riunione dell'Oci si legge che "i ministri dei paesi islamici discuteranno delle crisi in Medio Oriente, della causa palestinese, delle modalità per sostenere gli sforzi dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) nella dichiarazione di uno Stato palestinese indipendente nella riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre, dei progetti di risoluzione relativi a una dichiarazione per promuovere i diritti umani nel mondo islamico".
Ihsanoglu Ekmeleddin, Segretario Generale dell'Oci, aveva sottolineato nei giorni scorsi che la riunione in Kazakistan aveva come obiettivo quello di ''dare un contributo positivo al progresso delle riforme, del buon governo e della sicurezza nella regione, in seguito al piano d'azione approvato al vertice straordinario de La Mecca del 2005''. A margine dell'iniziativa si terranno una serie di incontri bilaterali di politici ed economici sulle relazioni commerciali con i Paesi dell'Asia centrale e la riunione del Gruppo di contatto sulla Somalia.
Giuseppe Acconcia

giovedì 14 luglio 2011

Campagna contro abusi su donne

Egitto: blogger, al via campagna contro abusi sessuali su donne
Il Cairo, 16 giu. -
(Aki) - I blogger egiziani hanno lanciato una campagna per il prossimo
20 giugno contro gli abusi e le violenze sessuali subiti dalle donne.
Lo riferisce il quotidiano egiziano Youm7. Gli ideatori della
campagna, tra i blogger più attivi dall'inizio delle proteste iniziate
lo scorso 25 gennaio, hanno chiesto a tutti gli interessati di avviare
un'attività di blogging, tweet e di inviare post su Facebook per
rendere consapevoli gli egiziani degli atti di violenze sessuali
registrati nel Paese.
''L'iniziativa è una campagna volontaria proposta da attivisti su
Twitter e Facebook denominata HarassMap'', ha dichiarato Engi Ghazlan,
una delle ideatrici dell'iniziativa. ''Vogliamo costruire una mappa
che raccolga per aree geografiche le denunce di abusi sessuali'', ha
continuato la blogger. ''Lo scopo della campagna è aiutare le donne
egiziane a difendersi da abusi e vessazioni'', ha concluso Ghazlan.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia
giugno, 2011

mercoledì 13 luglio 2011

Arresto Salem in Spagna (2)

Egitto: congelati beni collaboratore Mubarak arrestato in Spagna
In manette anche il figlio
Il Cairo, 17 giu. -
(Aki) - Madrid ha congelato asset per un valore di 45 milioni di euro
appartenenti a Hussein Salem, uomo d'affari egiziano e uno dei più
fidati collaboratori dell'ex presidente Hosni Mubarak, arrestato
questa mattina in Spagna. E' quanto rivela il quotidiano egiziano
Youm7, secondo il quale insieme a Salem sono stati arrestati anche il
figlio Khaled Ismail e il tunisino Ali Acivicin. Hussein Salem e'
stato fermato dall'Interpol sull'isola di Maiorca con l' accusa di
corruzione e sperpero di denaro pubblico in Egitto.
Secondo quanto rivela Youm7, dieci dei 45 milioni congelati sarebbero
proprietà immobiliari che l'uomo d'affari ha acquistato in Costa del
Sol e a Madrid. Il capo dell'Interpol egiziana, generale Magdy
al-Shafei, ha dichiarato ai giornalisti che ''si stanno preparando i
documenti necessari per la richiesta di espatrio di Salem''.
L'uomo aveva lasciato l'Egitto pochi giorni prima che l'ex presidente
Hosni Mubarak lasciasse il potere lo scorso 11 febbraio. Salem era un
esponente di spicco dell'Esercito egiziano e un ufficiale dei servizi
segreti. Una delle aziende da lui gestite si occupa di esportazione di
gas dall'Egitto a Israele.
(Acc/AKI)

giovedì 7 luglio 2011

Salem arrestato in Spagna

Egitto: collaboratore Mubarak arrestato in Spagna
E' accusato di corruzione e sperpero di denaro pubblico
Il Cairo, 17 giu. -
(Aki) - Hussein Salem, uomo d'affari e uno dei più fidati
collaboratori dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, in custodia
cautelare a Sharm el Sheik, è stato arrestato in Spagna. Lo riferisce
il quotidiano egiziano al Masry al Youm. Salem è accusato di
corruzione e sperpero di denaro pubblico. Il capo dell'Interpol
egiziana, generale Magdy al-Shafei, ha dichiarato ai giornalisti che
''sta preparando i documenti necessari per una richiesta di espatrio
di Salem alle autorità spagnole''.
Secondo la stampa egiziana, Hussein è agli arresti domiciliari per
mandato dell'Interpol nell'isola spagnola di Majorca. Salem è stato un
esponente di spicco dell'Esercito egiziano e un ufficiale dei servizi
segreti. Una delle aziende da lui gestite si occupa di esportazione di
gas dall'Egitto a Israele.
(Acc/AKI)

giovedì 30 giugno 2011

Generale Yazal su agente Mossad

Egitto: generale Yazal, spia Israele coinvolta in scontri cristiani-musulmani
'Rapporti con stato ebraico piu' freddi'
Il Cairo, 14 giu. -
(Aki) - Il militare israeliano Ilan Chaim Grapel, arrestato nei giorni
scorsi in Egitto con l'accusa di spionaggio, "è coinvolto negli
scontri settari degli scorsi mesi tra cristiani e musulmani". E'
quanto afferma il generale Sameh Saif Yazal, ex esponente dei Servizi
segreti egiziani, Mukabarat, in un'intervista ad
AKI-ADNKRONOSINTERNATIONAL. L'arresto al Cairo del soldato israeliano
aveva suscitato non poche polemiche tra le forze politiche egiziane.
Grapel è stato accusato di essere una ''spia inviata dai servizi
segreti israeliani'' in Egitto, di aver ''fomentato lo scontro
interreligioso'' e il ''conflitto'' tra Consiglio supremo delle forze
armate, al potere dall'11 febbraio, e il popolo egiziano.
Le autorità israeliane negano l'appartenenza di Grapel al Mossad, ma
Yazal sostienche ''Israele nega perche' non vuole riconoscere il
fallimento nella gestione dell'agente''. Grapel è stato arrestato
dalle forze di polizia egiziane domenica ed è in custodia cautelare
per 15 giorni. Secondo il generale Yazal, il militare israeliano
sarebbe stato inviato al Cairo nei giorni in cui sono iniziate le
proteste contro l'ex presidente Hosni Mubarak. ''Grapel è un ufficiale
dell'esercito israeliano che ha partecipato alla guerra in Libano -
continua Yazal - ed è stato inviato dall'intelligence israeliana
durante le rivolte di piazza Tahrir''.
In merito alle operazioni in cui sarebbe coinvolto il soldato
israeliano in Egitto, Yazal denuncia un suo ruolo negli scontri tra
cristiani e musulmani degli scorsi mesi. ''Grapel, che era in possesso
di un passaporto israeliano originale, è stato avvistato in alcuni dei
luoghi in cui sono esplose le violenze interreligiose, in particolare
nel quartiere di Helwan. Ha incitato i musulmani contro i cristiani''.
Yalaz riferisce anche di contatti tra il soldato israeliano e giovani
dei Fratelli Musulmani per raccogliere informazioni in merito al
movimento. Sui rapporti con Israele, infine, il generale ammette che
''negli ultimi mesi si sono raffreddate rispetto all'era di Mubarak''.
(Hha-Acc/AKI)

Giuseppe Acconcia,
giugno 2011

martedì 21 giugno 2011

Sciolte amministrazioni pubbliche

Egitto: Il Cairo, tutte le amministrazioni locali sciolte in 2 settimane
Portavoce Sharaf, e' decisione del governo
Il Cairo, 7 giu. -
(Aki) - ''Entro due settimane saranno sciolte tutte le amministrazioni locali''. Lo ha annunciato Ahmad Al-Samman, portavoce del primo ministro egiziano Essam Sharaf, in un'intervista televisiva rilanciata dal quotidiano al-Masrawy. ''Nonostante non ci siano sentenze che chiedono lo scioglimento dei governatorati, sara' il governo a intervenire in questo senso'', ha precisato Samman.
Uno dei promotori dello scioglimento delle amministrazioni locali e' stato l'avvocato Hani Mokhtar. ''Dal 25 gennaio le amministrazioni locali hanno perso credibilita' perche' sono formate quasi completamenti da ex membri del Partito nazionale democratico (Pnd)'', ha denunciato l'avvocato.
Il Pnd del deposto presidente egiziano Hosni Mubarak, in custodia cautelare a Sharm El Sheikh e' stato sciolto con una sentenza della procura generale del Cairo. Molti membri del partito continuano pero' a ricoprire le loro cariche. ''Il Pnd non faceva gli interessi del paese, ma permetteva corruzione politica e menzogna sistematica'', ha aggiunto l'avvocato Mokhtar.

Giuseppe Acconcia,
giugno 2011 adnkronos

sabato 14 maggio 2011

Nuovi arresti

Egitto: 28 arresti per scontri settari, accuse a esercito e pro Mubarak
Il Cairo, 11 mag. -
Aki - Nuove accuse vengono mosse dalla stampa egiziana nei confronti dell’esercito e dei sostenitori del deposto presidente Hosni Mubarak. In un’intervista al quotidiano al-Masry al-Youm, il professore di scienze politiche dell’Università del Cairo Mostafa Kamel al-Sayed ha dichiarato che “prima degli scontri di Imbaba, il Consiglio delle Forze Armate aveva adottato una strategia sbagliata nel combattere il settarismo religioso''. Secondo il quotidiano egiziano, alcune fonti accusano militanti pro-Mubarak di usare i salafiti per istigare l’intolleranza e gli scontri settari. Fonti militari hanno detto che le forze armate hanno informazioni su complotti per diffondere il caos e sabotare la rivoluzione da parte dei membri del disciolto partito di Mubarak. Il primo degli arrestati, Adel Labib, e' stato un uomo d’affari egiziano, membro del Partito di Mubarak.
Altre 28 persone, coinvolte nell’incendio della chiesa della Vergine Maria a Imbaba, sono state arrestate oggi. Il procuratore generale del Cairo ha convalidato gli arresti di 26 sospettati degli scontri. Nella sola giornata di domenica erano stati disposti gli arresti per almeno 190 persone tra cui il marito della donna convertita all’Islam e un barista accusati di aver innescato le proteste.
Giuseppe Acconcia
adnkronos, maggio 2011

lunedì 4 aprile 2011

Egitto-Iran

Il nuovo Ministro degli Esteri egiziano, Nabil al Arabi, ha dichiarato che l'Egitto è pronto a ristabilire le relazioni diplomatiche con l'Iran. Sono trenta anni che i due Paesi non hanno reciproche ambasciate. Le autorità iraniane sin dalla Rivoluzione del 1979 hanno criticato gli accordi di pace tra Israele ed Egitto. L'Iran non riconosce Israele mentre l'Egitto, unico paese arabo, sì. D'altraparte, il Ministro degli esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, ha invitato, Nabil al-Arabi, a visitare Teheran.

domenica 3 aprile 2011

Partita Coppa d'Africa, Dichiarazioni Ministro degli esteri


Il Ministro degli esteri egiziano Nabil Al Arabi ha dichiarato che il Trattato di pace con Israele potrebbe essere rivisto. In particolare il ministro, noto per le sue posizioni filopalestinesi, ha fatto riferimento alla mancata demilitarizzazione del Sinai. Queste opinioni non vengono condivise dal Consiglio delle Forze armate, impegnato a rassicurare le autorità militari israeliane sul rispetto del trattato.
È stata posticipata la ripresa del campionato di calcio in seguito agli scontri di sabato nella partita di Coppa d’Africa tra Zamalek (Egitto) e Club africano (Tunisia). Quando il risultato era 2-1 per i tunisini un’invasione di campo di tifosi egiziani e teppisti al termine del match ha causato il ferimento di nove persone.

mercoledì 30 marzo 2011

Il nuovo presidente sarà eletto a novembre

Il Consiglio delle Forze armate ha rilasciato oggi una dichiarazione costituzionale. Le elezioni parlamentari si svolgeranno a settembre, quelle presidenziali a novembre. La dichiarazione include gli emendamenti approvati dal Referendum del 19 marzo. Fino alle elezioni, il Consiglio dei ministri ad interim condivide le decisioni con il Consiglio delle forze armate. Dopo le elezioni di settembre, il Parlamento avrà nuovi poteri. Mentre saranno trasferiti al nuovo presidente eletto i poteri rimanenti. La dichiarazione proibisce la formazione di partiti su base religiosa, previene arresti e detenzioni illegali.

martedì 29 marzo 2011

Ridotto il coprifuoco

Il coprifuoco è stato ridotto inizia alle 2 di notte e finisce alle cinque di mattina. L'Egitto non partecipa alla conferenza internazionale di Londra sulla Libia. Gruppi di salafiti continuano a manifestare. Stanotte si tiene el Leyla el kibira (la lunga notte) del mawlid, festa religiosa sufi, della moschea Imam Hussein. 

venerdì 25 marzo 2011

Facebook, manifestazioni

La Rivoluzione corre su Facebook. A febbraio, un milione di egiziani in più (5,3 mil.) ha visitato il social netwoork rispetto al mese precedente. Il 25 gennaio, video e foto hanno spinto giovani e curiosi a raggiungere Piazza Tahrir. Anche la campagna per il “sì” e il “no” al Referendum sulla Costituzione è approdata su internet. La mania del social network contagia tutti i paesi arabi come fu per Radio Free Europe prima del 1989. Su Facebook anche denunce di violenze e arresti. Come è successo alle 18 donne, arrestate il 9 marzo scorso nello sgombero di Piazza Tahrir, che hanno confessato ad Amnesty di aver subito il test della verginità. Chi è risultata positiva, è stata trattenuta con l’accusa di prostituzione. Per domani è annunciata una nuova manifestazione dei giovani rivoluzionari contro la legge approvata dal governo che punisce severamente proteste e scioperi e contro la repressione degli studenti che manifestavano ieri all’Università del Cairo. GiusAcco

Il Manifesto
25/03/2011

domenica 6 marzo 2011

Nuovi scontri

Sono continuati gli assalti alla polizia in molti quartieri del Cairo. I manifestanti hanno rinvenuto file riservati di moltissimi affiliati a partiti politici, dal Wafd al Tagammu e ai Fratelli musulmani, ai movimenti Kifaya, 6 aprile e a gruppi salafiti. In particolare l’assalto di piazza Lazogli ha reso necessario l’intervento dell’esercito. Molti dei gruppi di baltagheia, criminali e proMubarak si sono diretti verso piazza Tahrir. Continuano gli scioperi di lavoratori, impiegati, agricoltori, precari e disoccupati che si raccolgono la sera in piazza Tahrir. Insieme ai poveri dei quartieri popolari di Embaba, Bulaq e Sayeda Zeinab, che ancora dormono nelle tende della piazza.