Islam: Oci cambia nome e punta su Cooperazione, Kazakistan presidente di turno
I 57 Paesi membri riuniti ad Astana per discutere di transizione e conflitti
Astana, 28 giu. -
(Aki) - L'Organizzazione della Conferenza islamica cambia nome e diventa Organizzazione della Cooperazione Islamica. E' quanto è stato deciso nella riunione dlel'Oic ad Astana, in Kazakistan, secondo quanto riferiscono fonti di stampa russa. Nella riunione di oggi, il Kazakistan assume la presidenza di turno dell'Oci raccongliendo il testimone dal Tajikistan.
Nell'agenda dei colloqui in corso tra i 57 ministri degli Esteri dei Paesi membri vi è la crisi libica, la transizione in Medio Oriente e in Nord Africa, la situazione in Afghanistan e in Somalia. In un comunicato ufficiale in cui vengono riportati i temi che saranno discussi nei prossimi giorni nella riunione dell'Oci si legge che "i ministri dei paesi islamici discuteranno delle crisi in Medio Oriente, della causa palestinese, delle modalità per sostenere gli sforzi dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) nella dichiarazione di uno Stato palestinese indipendente nella riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre, dei progetti di risoluzione relativi a una dichiarazione per promuovere i diritti umani nel mondo islamico".
Ihsanoglu Ekmeleddin, Segretario Generale dell'Oci, aveva sottolineato nei giorni scorsi che la riunione in Kazakistan aveva come obiettivo quello di ''dare un contributo positivo al progresso delle riforme, del buon governo e della sicurezza nella regione, in seguito al piano d'azione approvato al vertice straordinario de La Mecca del 2005''. A margine dell'iniziativa si terranno una serie di incontri bilaterali di politici ed economici sulle relazioni commerciali con i Paesi dell'Asia centrale e la riunione del Gruppo di contatto sulla Somalia.
Giuseppe Acconcia
Il Cairo, 11 mag. -
Aki - Nuove accuse vengono mosse dalla stampa egiziana nei confronti dell’esercito e dei sostenitori del deposto presidente Hosni Mubarak. In un’intervista al quotidiano al-Masry al-Youm, il professore di scienze politiche dell’Università del Cairo Mostafa Kamel al-Sayed ha dichiarato che “prima degli scontri di Imbaba, il Consiglio delle Forze Armate aveva adottato una strategia sbagliata nel combattere il settarismo religioso''. Secondo il quotidiano egiziano, alcune fonti accusano militanti pro-Mubarak di usare i salafiti per istigare l’intolleranza e gli scontri settari. Fonti militari hanno detto che le forze armate hanno informazioni su complotti per diffondere il caos e sabotare la rivoluzione da parte dei membri del disciolto partito di Mubarak. Il primo degli arrestati, Adel Labib, e' stato un uomo d’affari egiziano, membro del Partito di Mubarak.
Altre 28 persone, coinvolte nell’incendio della chiesa della Vergine Maria a Imbaba, sono state arrestate oggi. Il procuratore generale del Cairo ha convalidato gli arresti di 26 sospettati degli scontri. Nella sola giornata di domenica erano stati disposti gli arresti per almeno 190 persone tra cui il marito della donna convertita all’Islam e un barista accusati di aver innescato le proteste.
Giuseppe Acconcia
adnkronos, maggio 2011