Egitto: esercito boccia legge bilancio e respinge prestiti Fmi
Sotto accusa i tre miliardi di dollari offerti dal Fondo monetario internazionale
Il Cairo, 25 giu. -
(Aki) - Il Consiglio supremo delle forze armate, al potere in Egitto dallo scorso 11 febbraio quando si è dimesso il presidente Hosni Mubarak, ha bocciato la legge di bilancio 2011-2012 presentata dal governo del primo ministro Essam Sharaf. Lo rifierisce il quotidiano Youm7. Il giornale aggiunge che la bocciatura è venuta per l'oppisizione manifestata dall'esercito agli articoli che riguardano un prestito di tre miliardi di dollari all'Egitto dal Fondo Monetario Internazionale. Il prestito dovrebbe essere restituito a un tasso dell'1,5% dopo tre anni dal conferimento.
L'esercito ha chiesto in una nota al governo di coprire il debito pubblico egiziano senza fare ricorso al prestito dell'Fmi. Il Consiglio supremo ha anche chiesto a Sharaf di provvedere a una riduzione della spesa pubblica. L'annuncio viene dopo le opinioni discordanti espresse da alcuni ministri del governo Sharaf che si erano opposti ai prestiti del Fondo monetario internazionale e ai 4,5 miliardi di dollari della Banca mondiale per far fronte alla crisi economica egiziana. E' dei giorni scorsi, invece, la notizia che il governo egiziano ha accettato una linea di credito per 900 milioni di dollari dall'Arabia Saudita.
giugno 2011,
Giuseppe Acconcia
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venerdì 29 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Prestiti dall'Arabia Saudita
Egitto: da Riad linea di credito per 750 mln di dollari
La notizia nel giorno del rifiuto dei prestiti di Banca Mondiale e Fmi
Il Cairo, 21 giu. -
(Aki) - L'Arabia Saudita ha erogato crediti per 750 milioni di dollari a favore dell'Egitto. Lo riferisce il sito web del quotidiano al Masry al Youm, precisando che la linea di credito e' stata erogata dal Fondo per lo sviluppo del governo saudita. In particolare si tratta di un prestito da 500 milioni di dollari (che dovranno essere restituiti entro 20 anni a un tasso di interesse del 2%) per il finanziamento di progetti di sviluppo e di un credito a fondo perduto di 200 milioni di dollari per sostenere le piccole e medie imprese egiziane. Una terza parte della linea di credito dovra' essere utilizzata per sostenere le esportazioni, escluse quelle di greggio, dall'Arabia Saudita all'Egitto.
Con il Fondo il governo egiziano ha anche siglato un accordo per un prestito da 50 milioni di dollari per finanziare la costruzione di una centrale elettrica a Banha, nel governatorato di Qalyubiya. L'intesa, precisa il sito web del giornale, e' stata sottoscritta dal ministro egiziano per l'Elettricita' Hassan Younis, e dal vice presidente del Fondo saudita, Youssef al-Bassam.
La notizia della nuova linea di credito concessa da Riad all'Egitto arriva nel giorno in cui il ministro per la Programmazione economica Fayza Aboul Naga ha annunciato che ''l'Egitto ha rifiutato i prestiti del Fondo Monetario Internazionale'', pari a tre miliardi di dollari, e ''della Banca mondiale'', pari a 4,5 miliardi di dollari, ''perche' le condizioni poste dai due organismi sono incompatibili con gli interessi egiziani''.
(Acc/AKI)
La notizia nel giorno del rifiuto dei prestiti di Banca Mondiale e Fmi
Il Cairo, 21 giu. -
(Aki) - L'Arabia Saudita ha erogato crediti per 750 milioni di dollari a favore dell'Egitto. Lo riferisce il sito web del quotidiano al Masry al Youm, precisando che la linea di credito e' stata erogata dal Fondo per lo sviluppo del governo saudita. In particolare si tratta di un prestito da 500 milioni di dollari (che dovranno essere restituiti entro 20 anni a un tasso di interesse del 2%) per il finanziamento di progetti di sviluppo e di un credito a fondo perduto di 200 milioni di dollari per sostenere le piccole e medie imprese egiziane. Una terza parte della linea di credito dovra' essere utilizzata per sostenere le esportazioni, escluse quelle di greggio, dall'Arabia Saudita all'Egitto.
Con il Fondo il governo egiziano ha anche siglato un accordo per un prestito da 50 milioni di dollari per finanziare la costruzione di una centrale elettrica a Banha, nel governatorato di Qalyubiya. L'intesa, precisa il sito web del giornale, e' stata sottoscritta dal ministro egiziano per l'Elettricita' Hassan Younis, e dal vice presidente del Fondo saudita, Youssef al-Bassam.
La notizia della nuova linea di credito concessa da Riad all'Egitto arriva nel giorno in cui il ministro per la Programmazione economica Fayza Aboul Naga ha annunciato che ''l'Egitto ha rifiutato i prestiti del Fondo Monetario Internazionale'', pari a tre miliardi di dollari, e ''della Banca mondiale'', pari a 4,5 miliardi di dollari, ''perche' le condizioni poste dai due organismi sono incompatibili con gli interessi egiziani''.
(Acc/AKI)
mercoledì 11 maggio 2011
Egitto: crisi economica
La 'rivoluzione del 25 gennaio' non ha arrestato la crescita vertiginosa dei prezzi dei beni di prima necessita', uno dei motivi scatenanti delle rivolte in tutto il Nordafrica. Subito dopo l'esplodere dei disordini, i prezzi hanno subito oscillazioni incontrollate. Un kg di pomodori, ad esempio, e' passato dai 20 ai 60 centesimi di euro in pochi giorni. Tanto che l'esercito ha aperto macellerie pubbliche nei quartieri disagiati per vendere carne a meta' prezzo.
Da anni, inoltre, il paese conosce un diffuso incremento delle disuguaglianze sociali e l'aumento dei tassi di poverta' assoluta. Un problema che ha le sue radici, tra l'altro, nelle politiche imposte negli anni Novanta dal Fondo monetario internazionale, che chiedeva il taglio della spesa pubblica e liberalizzazioni. Negli ultimi anni, il Partito nazionale democratico di Mubarak aveva invece cambiato rotta, aumentando la spesa pubblica nel tentativo di contenere l'aumento regionale dei prezzi.
''L'Egitto soffre una carenza strutturale di diritti sociali e contemporaneamente un costante aumento della spesa pubblica - conferma Amrawi - I salari dei dipendenti pubblici sono ridicoli (200 euro circa al mese, ndr). E anche le aziende private non fanno di meglio. Il nuovo governo dovrà affrontare la questione degli stipendi, stabilendo un salario minimo e avviando una serie di assunzioni per stabilizzare precari e lavoratori in nero''.
''Le richieste di riforme strutturali avanzate da aziende e imprenditori necessitano di un impegno di lunga durata'', spiega l'esperto, secondo il quale questo impegno dovra' andare di pari passo con quello per il riconoscimento di diritti sociali. Il governo ha mosso i primi passi in questo senso. Il nuovo Ministro del lavoro, Ahmed El Borai, oggi in visita a Torino, ha annunciato nei giorni scorsi che i lavoratori avranno il diritto di formare sindacati indipendenti.
Durante la presidenza Mubarak esisteva un sindacato federale unico in Egitto, composto di 24 unioni di base, 22 delle quali guidate da uomini del Partito nazionale democratico. In seguito ai provvedimenti annunciati da El Borai, e' gia' nato il primo sindacato indipendente, che comprende ammistratori pubblici, insegnanti, tecnici sanitari e pensionati.
Giuseppe Acconcia
Adnkronos, maggio 2011
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