Egitto: Fratelli Musulmani, espelleremo chi non aderisce a Liberta' e Giustizia
I giovani della Confraternita hanno annunciato la formazione di un loro partito
Il Cairo, 22 giu. -
(Aki) - ''Espelleremo tutti gli esponenti della Fratellanza che
vogliano formare partiti concorrenti all'unico partito ufficiale dei
Fratelli Musulmani, 'Libertà e Giustizia'''. E' quanto ha dichiarato
in un'intervista a Youm7 uno dei leader più importanti della
Fratellanza e assistente della Guida suprema, Rashad Bayoumy. Asmaa
Mahfouz, uno degli esponenti dei giovani tra i Fratelli Musulmani che
ha annunciato la nascita del 'partito dell'Egitto di oggi', ha parlato
''dei principi democratici che lo ispirano e del potenziale
organizzatizo che i giovani hanno all'interno della Fratellanza''.
Secondo altri attivisti anonimi citati da Youm7, molti giovani del
movimento avrebbero aderito a questa 'corrente' pur non avendo
intenzione di lasciare i Fratelli Musulmani.
Il confronto tra nuova e vecchia generazione all'interno della
confranternita era iniziato sin dai primi giorni della Rivoluzione,
quando i giovani avevano deciso di aderire sin dal 25 gennaio alle
manifestazioni di piazza. Solo successivamente la leadership della
confraternita aveva dato il suo assenso alla partecipazione alle
manifestazioni. I giovani dei Fratelli Musulmani sono stati una
componente essenziale nell'organizzazione del servizio d'ordine nei 18
giorni di piazza Tahrir e sono confluiti nella 'Coalizione dei giovani
rivoluzionari', formatasi in seguito alle dimissioni dell'ex
presidente Hosni Mubarak, l'11 febbraio scorso.
I giovani della Fratellanza si erano opposti al dialogo con il vice
presidente Omar Suleiman e avevano sostenuto la nomina di Essam Sharaf
come primo ministro. Molti avevano assicurato il loro sostegno ad
Abdel Fotuh, figura riformista che ha annunciato nelle scorse
settimane la sua candidatura alle elezioni presidenziali da
indipendente. Anche Fotuh era stato espulso dalla confraternita.
Secondo analisti e attivisti politici egiziani, la formazione di una
miriade di partiti emanazione della Fratellanza rischia di indebolire
i Fratelli Musulmani alle prossime elezioni politiche.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia
giugno 2011
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venerdì 15 luglio 2011
lunedì 6 giugno 2011
Fotuh e i riformisti dei Fratelli musulmani
Egitto: nasce terzo partito vicino ai Fratelli musulmani
Fotuh lascia la Fratellanza
Il Cairo, 13 mag. -
(Aki) - Nasce un nuovo partito riformista in Egitto come emanazione dei Fratelli musulmani. Abdel Moneim Abouel Fotuh, leader dei Fratelli musulmani, ha annunciato che si candidera' alle elezioni presidenziali e, molto probabilmente, fondera' una formazione politica. Dopo l'annuncio, la Fratellanza ha dichiarato che espellera' Fotuh dalla confraternita. Secondo la Guida Suprema, Badie, infatti, l'unico partito ufficiale dei Fratelli musulmani e' 'Liberta' e Giustizia', il cui leader e' Mohammed Mursi.
Il portavoce di Fotuh, Ahmed Osama, ha detto ad al Masry el Youm che Fotouh ''partecipera' alle elezioni come indipendente per raccogliere i voti di conservatori e moderati''. La posizione di Fotuh e' in bilico dal 2010 quando e' stato escluso dal Consiglio della Shura. Tuttavia, l'intenzione di formare un partito autonomo dalla confraternita e' apparsa chiara solo in seguito alla campagna elettorale per il referendum sugli emendamenti alla Costituzione dello scorso marzo. In quella occasione Fotuh si era espresso per il 'no' insieme ad altri esponenti riformisti della confraternita e ai giovani del movimento.
Secondo la stampa egiziana, gran parte dei moderati e dei giovani seguiranno Fotuh nel suo percorso per la formazione di un partito riformista di centro. Quello di Fotuh sara' il terzo partito che nascera' da leader legati ai Fratelli musulmani. Il primo e' stato Wasat, gia' ideato negli anni '90 e composto da uomini di affari. Il secondo e' 'Liberta' e Giustizia', guidato da Mohammed Mursi e sostenuto ufficialmente dalla Guida suprema dei Fratelli musulmani. (segue)
Egitto: nasce terzo partito vicino ai Fratelli musulmani (2)
Il Cairo, 13 mag. -
(Aki) - Con l'uscita di scena di Fotuh, le principali figure moderate della Fratellanza hanno lasciato il movimento. Fotuh, medico di 60 anni, ha dichiarato di voler concentrare il suo lavoro su educazione e sviluppo. Il politico si e' attirato piu' volte le critiche della confraternita per le sue posizioni moderate su donne, copti e il ruolo della legge islamica nella nuova Costituzione. ''Questi fatti mi rendono piu' determinato nell'intenzione di candidarmi alla presidenza. Il Paese ha bisogno di un leader che tiene uniti Musulmani, cristiani e liberali'', aveva dichiarato Fotuh in occasione delle violenze settarie di Imbaba.
Per anni l'impegno di Fotuh era rivolto a creare alleanze tra i Fratelli musulmani e le altre forze politiche egiziane. Secondo uomini a lui vicini, Fotuh avrebbe raccolto gia' 20mila delle 30mila firme richieste per potersi candidare alla presidenza.
Giuseppe Acconcia, Adnkronos, maggio 2011
Fotuh lascia la Fratellanza
Il Cairo, 13 mag. -
(Aki) - Nasce un nuovo partito riformista in Egitto come emanazione dei Fratelli musulmani. Abdel Moneim Abouel Fotuh, leader dei Fratelli musulmani, ha annunciato che si candidera' alle elezioni presidenziali e, molto probabilmente, fondera' una formazione politica. Dopo l'annuncio, la Fratellanza ha dichiarato che espellera' Fotuh dalla confraternita. Secondo la Guida Suprema, Badie, infatti, l'unico partito ufficiale dei Fratelli musulmani e' 'Liberta' e Giustizia', il cui leader e' Mohammed Mursi.
Il portavoce di Fotuh, Ahmed Osama, ha detto ad al Masry el Youm che Fotouh ''partecipera' alle elezioni come indipendente per raccogliere i voti di conservatori e moderati''. La posizione di Fotuh e' in bilico dal 2010 quando e' stato escluso dal Consiglio della Shura. Tuttavia, l'intenzione di formare un partito autonomo dalla confraternita e' apparsa chiara solo in seguito alla campagna elettorale per il referendum sugli emendamenti alla Costituzione dello scorso marzo. In quella occasione Fotuh si era espresso per il 'no' insieme ad altri esponenti riformisti della confraternita e ai giovani del movimento.
Secondo la stampa egiziana, gran parte dei moderati e dei giovani seguiranno Fotuh nel suo percorso per la formazione di un partito riformista di centro. Quello di Fotuh sara' il terzo partito che nascera' da leader legati ai Fratelli musulmani. Il primo e' stato Wasat, gia' ideato negli anni '90 e composto da uomini di affari. Il secondo e' 'Liberta' e Giustizia', guidato da Mohammed Mursi e sostenuto ufficialmente dalla Guida suprema dei Fratelli musulmani. (segue)
Egitto: nasce terzo partito vicino ai Fratelli musulmani (2)
Il Cairo, 13 mag. -
(Aki) - Con l'uscita di scena di Fotuh, le principali figure moderate della Fratellanza hanno lasciato il movimento. Fotuh, medico di 60 anni, ha dichiarato di voler concentrare il suo lavoro su educazione e sviluppo. Il politico si e' attirato piu' volte le critiche della confraternita per le sue posizioni moderate su donne, copti e il ruolo della legge islamica nella nuova Costituzione. ''Questi fatti mi rendono piu' determinato nell'intenzione di candidarmi alla presidenza. Il Paese ha bisogno di un leader che tiene uniti Musulmani, cristiani e liberali'', aveva dichiarato Fotuh in occasione delle violenze settarie di Imbaba.
Per anni l'impegno di Fotuh era rivolto a creare alleanze tra i Fratelli musulmani e le altre forze politiche egiziane. Secondo uomini a lui vicini, Fotuh avrebbe raccolto gia' 20mila delle 30mila firme richieste per potersi candidare alla presidenza.
Giuseppe Acconcia, Adnkronos, maggio 2011
mercoledì 18 maggio 2011
Fratelli musulmani: un'organizzazione internazionale
Il Cairo, 16 mag. -
(Aki) - Dopo la nomina dell'egiziano Nabil el-Arabi come segretario generale della Lega Araba, la Guida suprema dei Fratelli musulmani, Mohammed Badie, si e' congratulata con il ministro degli Esteri uscente. Badie, in particolare, ha ringraziato el-Arabi ''per il lavoro svolto da ministro degli Esteri''.
Il leader della fratellanza ha aggiunto che la Lega Araba avra' un ruolo molto piu' importante d'ora in avanti. ''Le rivolte della primavera araba rafforzeranno il ruolo della Lega Araba - ha dichiarato Badie in un comunicato diramato dalla fratellanza - e il Segretario generale avra' sempre piu' un ruolo incisivo di mediatore''.
Egitto: Fratelli Musulmani, rafforzare nostro ruolo internazionale
'Vogliamo nostra Organizzazione internazionale piu' forte'
Il Cairo, 16 mag. -
(Aki) - Le rivolte in corso nel mondo arabo danno alla ''Lega Araba un ruolo piu' forte'', che deve crescere di pari passo con ''un'azione piu' incisiva dell'organizzazione internazionale che unisce i Fratelli Musulmani nel mondo''. E' l'auspicio espresso ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL da Mohammed El Qassas, membro dei Fratelli musulmani e del partito Liberta' e Giustizia.
La fratellanza ha piu' volte sottolineato la necessita' di una rinnovata azione dell'Organizzazione Internazionale dei Fratelli musulmani, che conta piu' di 25 gruppi aderenti, dalla Tunisia alla Malesia fino ai rappresentanti nelle capitali europee.
Negli anni Novanta, l'organizzazione internazionale, con sede al Cairo, aveva condannato univocamente gli attacchi in Iraq e Afghanistan. Tuttavia, negli ultimi anni, il ridimensionamento dei Fratelli Musulmani nella vita politica egiziana aveva anche reso meno organica l'azione dell'organizzazione internazionale a loro legata.
Egitto: Fratelli Musulmani, bene nomina el-Arabi a guida Lega Araba (2)
L'ex membro del partito di Mubarak el Fiqi defenestrato all'ultimo momento
Il Cairo, 16 mag. -
(Aki) - Intanto, emergono alcuni particolari in merito alla nomina di el-Arabi a Segretario generale della Lega Araba. Molti paesi arabi si erano opposti alla candidatura di Mustafa El-Fiqi, ex diplomatico inizialmente indicato dal Cairo per la carica. In particolare, il Qatar aveva proposto un candidato alternativo e a quel punto l'Egitto ha cambiato ieri il suo candidato, proponendo el-Arabi, nonostante un suo iniziale rifiuto. Mustafa El-Fiqi era ai vertici del Partito nazionale democratico dell'ex presidente Hosni Mubarak, ora dissolto.
Secondo il quotidiano Youm7, el-Fiqi avrebbe ricevuto la notizia della sua esclusione poco prima della formalizzazione della nuova candidatura e avrebbe avuto poco dopo un incontro con il Consiglio supremo delle forze armate, al potere in Egitto dopo le dimissioni di Mubarak. Amr Moussa e' stato presidente della Lega Araba per dieci anni. Nelle scorse settimane, l'esponente politico egiziano aveva annunciato le dimissioni per potersi candidare alle elezioni presidenziali del prossimo novembre. Il suo successore El-Arabi aveva assunto la carica di ministro degli Esteri nel governo guidato da Essam Sharaf dopo le dimissioni di Ahmed Abul-Gheit.
Dal 1945 e' l'Egitto a ricoprire la carica di Segretario generale della Lega Araba, ad eccezione di un breve periodo dopo il 1979 in cui e' stata assegnata alla Tunisia, dopo la ratifica dell'Egitto del Trattato di pace con Israele. L'organizzazione ha svolto un ruolo di spicco nelle crisi petrolifere della regione, nel conflitto israelo-palestinese e nella gestione delle controversie sulla distribuzione delle acque del Nilo. Tuttavia, l'Organizzazione attraversa una fase di transizione insieme ai principali Stati membri. In seguito alla crisi tunisina, infatti, sette sui 23 Stati membri attraversano crisi politiche interne. Mentre la Libia, dopo le critiche subite da Amr Moussa per non aver incisivamente condannato i crimini di Gheddafi, e' stata sospesa dall'organizzazione lo scorso 22 febbraio.
Adnkronos, 16 maggio 2011
Giuseppe Acconciamercoledì 13 aprile 2011
I Fratelli musulmani e Facebook
Facebook contagia i Fratelli musulmani
La confraternita è su Facebook. La Guida suprema, Mohammed Badie, ha annunciato la nuova pagina dei Fratelli musulmani dal nome “Chi siamo e cosa vogliamo”. L’iniziativa fa seguito al grande successo che il social network sta avendo in Egitto dal 25 gennaio ad oggi. Esistono già almeno dieci siti internet vicini al movimento, tra cui islamonline e la versione inglese (ikhwanweb), gestita da Khairat Shater. La confraternita ha annunciato anche il lancio di un canale satellitare e di nuovi quotidiani. I Fratelli musulmani vivono giorni di gloria: hanno incassato una massiccia partecipazione alla manifestazione di venerdì; promuovono il dialogo tra i movimenti politici e l’unità delle forze armate. Ma non è tutto così semplice. Ogni giorno emergono nuove divisioni interne tra i giovani che erano in piazza Tahrir dal primo momento, uomini d’affari e la vecchia guardia, impegnata nella definizione di una nuova piattaforma politica. E se “Israele” da nemico diventa il nostro “vicino”: resta davvero poco del movimento che gareggiava con Nasser per il suo impegno sociale. E con l’esercito al governo il gioco delle parti continua come nulla fosse cambiato. I Fratelli musulmani ottengono qualcosa, come la liberazione di prigionieri politici. Ma concedono anche tanto: l’appoggio completo alla strategia del Consiglio delle forze armate per uscire dall’emergenza.
Sebbene secondo la Guida Suprema, nessuno della confraternita possa aderire ad un partito diverso da Libertà e Giustizia, i contrasti interni sembrano insanabili. La prima scissione si è già consumata, con la nascita di Wasat (centro), partito guidato da Abouel Ela Madi e legalizzato dopo la caduta di Mubarak. Intellettuali e uomini d’affari avevano tentanto di ottenere la legalizzazione di Wasat già nel ‘96 e nel ‘98, senza successo. Un partito moderato di centro era visto come un temibile avversario da Mubarak. Il Partito nazionale democratico era impegnato a cercare sostegno nelle stesse classi sociali a cui Wasat voleva rivolgersi, soprattutto tra gli imprenditori, cresciuti grazie allo sviluppo economico degli anni ’90 e 2000.
La seconda questione aperta riguarda i giovani dei Fm, che si sono riuniti il 26 marzo in una conferenza a Giza, suscitando non poche critiche. La nuova guardia ha discusso di regolamenti più limpidi nell’Assemblea, che favoriscano il dibattito interno e di quote, vicine ad un terzo, per giovani, donne e cristiani. Tra loro Mohammed El Qassas, membro della coalizione dei rivoluzionari e impegnato nell’ufficio politico del movimento. Mohammed è stato per tre volte in prigione, anche fino a nove mesi. Porta in volto e sul corpo i segni delle pietre lanciate dai baltaghi nel giorno della “battaglia dei cammelli”. Ha votato “sì” al referendum. “La nostra più grande vittoria è stato il rilascio di 60 prigionieri politici - assicura Mohammed - Sto seguendo il caso di Husama Suleiman, costretto dalla polizia a rimanere in carcere nonostante la corte suprema lo abbia scagionato”. Sui temi oggetto di controversia Mohammed ha un linguaggio chiaro: “il trattato di pace con Israele per ora non è in discussione. Ma qualsiasi aggressione accelererà la strada verso una revisione. La nostra sfida è di creare una vera vita politica in questo paese con un partito secolare aperto a cristiani e donne”.
Il principale punto di forza di un movimento così diviso è il rinnovato rapporto con le moschee, in particolare Al Azhar. I Fratelli musulmani, come tanti scheikh nella preghiera del venerdì, hanno chiesto ai manifestanti di tornare a casa e di votare “sì”, come dovere religioso. Lo scheikh Abdel Amid Youssef della moschea Al Azhar sembra concordare in tutto con la fratellanza: “il primo segnale è che la gente lasci piazza Tahrir”. L’islamismo politico apre ai cristiani, ma non concede loro ogni diritto: “i Fratelli musulmani avranno benefici dalla legalizzazione delle loro attività politiche. Ma non c’è un rischio di una deriva confessionale in Egitto perchè a cristiani, sufi e salafiti non sarà concesso di formare dei partiti politici”. Sulla rivoluzione, lo scheick ricorda il ruolo delle moschee: “i manifestanti si riunivano nei pressi di Al Azhar e poi si recavano in piazza Tahrir”. A detta di tutti, anche dei più acerrimi oppositori, sceikh e Fratelli musulmani hanno avuto un ruolo fondamentale nell’organizzare e controllare le manifestazioni nei 18 giorni di proteste, al Cairo come ad Alessandria.
Nei prossimi mesi nascerà una serie di minuscoli partiti di personalità, giovani e riformisti dei Fm. Tra loro Abou el Foutuh ha annunciato la nascita del Partito della Rinascita, sottolineando il suo impegno liberaldemocratico. A questo movimento si aggiungeranno Mohammad Abdul Kudus, direttore del sindacato dei giornalisti, e Mokhtar Nouh che si sono espressi per il “no” al referendum. Il dibattito interno alla confraternita è accesissimo. Il maggiore movimento di opposizione dell’era Mubarak scende in campo polverizzandosi in una miriade di partiti più o meno legati alla confraternita e avendo perso la sua tradizionale funzione sociale. L’alleanza tra esercito e Fratelli musulmani è il nuovo volto dell’Egitto in vista delle elezioni politiche.
Il Manifesto
13/04/2011
Giuseppe Acconcia
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