lunedì 20 giugno 2011

La lunghezza della guerra in Libia indebolisce i ribelli

Libia: Icg, guerra lunga indebolisce i ribelli
Lo stallo libico potrebbe portare alla formazione di una forza di peecekeeping
New York, 6 giu. -
(Aki) - ''Lo stallo militare in Libia sta indebolendo il fronte anti-Gheddafi''. E' quanto emerge da un report dell'International Crisis Group (Icg). ''Il tempo non e' dalla parte dei gruppi di opposizione'', si legge nel documento. Secondo l'Icg, ''l'opposizione libica non ha ancora un'agenda che definisca le fasi della transizione e della costruzione istituzionale''. In merito ai falliti tentativi di imporre un cessate il fuoco, l'Icg aggiunge: ''Il cessate il fuoco e' la precondizione all'avvio del negoziato''.
L'istituto di ricerca degli Stati Uniti riferisce di iniziative che coinvolgono ''l'Unione africana e la Lega araba per favorire la formazione di una forza di peecekeeping guidata dalle Nazioni Unite''. Nel report dell'Icg, si sottolineano le differenze nella costruzione nazionale della Libia e altri paesi del Nord Africa. ''Mentre il processo di costruzione nazionale in Egitto e Tunisia aveva preceduto i regimi di Hosni Mubarak e Ben Ali, la Jamahiriya libica e' una creazione personale di Gheddafi''. Secondo l'Icg, il regime di Gheddafi ha ''escluso il principio della rappresentanza politica e ha impedito la formazione di partiti politici''. ''Il risultato e' l'assenza, da una parte, di una societa' civile libica e, dall'altra, di istituzioni nazionali formali'', aggiunge il report.
Il 'modello libico' ha fatto si' che il regime di Gheddafi di ''dipendesse dalla solidarieta' tribale per rafforzare la base del potere''. Questo metodo ha coinvolto anche l'Esercito. ''La Jamahirya ha indebolito anche le istituzioni militari libiche, disorganizzate e sottoequipaggiate'', aggiunge l'Icg. In merito alla possibilita' che le forze di opposizione guadagnino terreno, il report dell'Icg ammette che ''la rivolta e gli sforzi militari sono stati disorganizzati. ll Consiglio Nazionale di transizione sta facendo dei progressi nello sviluppare strutture politiche e militari nell'est del Paese, ma non c'e' alcun segno di un maggior coinvolgimento nel resto del Paese'', conclude il documento.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia,
giugno 2011, adnkronos

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