venerdì 24 giugno 2011

Conferenza di Roma sull'Europa e le primavere arabe

M.O.: femministe, diritti riconosciuti a donne sara' misura successo rivolte
Attiviste arabe hanno un nuovo peso politico in Tunisia ed Algeria
Roma, 9 giu. -
(Aki) - ''La parita' di diritti che le donne riusciranno a ottenere sara' la misura della riuscita delle rivolte nei paesi arabi''. E' quanto emerge dall'intervento dell'attivista femminista algerina Cherifa Bouatta al convegno 'La speranza scende in piazza. L'Europa e le primavere arabe'', che si tiene a Roma fino all'11 giungo presso il Centro Studi Americani. L'evento ha riunito blogger e attivisti dei paesi coinvolti dalle recenti rivolte. ''I soprusi sulle donne tunisine sono venuti dal regime di Ben Ali e dalla sua polizia politica piu' che dagli islamisti'', ha dichiarato Sihem Bensedrine, tra le fondatrici dell'ong Kalima.
Secondo Bensedrine la nuova attenzione assicurata alle donne e' la conquista principale delle rivolte tunisine. ''Siamo riusciti ad approvare un codice elettorale che impone una divisione ugualitaria tra uomini e donne nelle liste elettorali'', ha affermato. Il secondo obiettivo raggiunto dalle rivolte tunisine e' la riforma della sicurezza di stato e della polizia politica. ''Le riforme della polizia si stanno attuando ascoltando le richieste della societa' civile tunisiana'', ha aggiunto. ''Cinque donne siedono nella commissione incaricata delle riforme costituzionali'', ha continuato.
Lilia Zaouali, docente di Scienza delle religioni presso l'Universita' Sorbona di Parigi e scrittrice tunisina, ha sottolineato la continuita' del pensiero femminista nella storia araba. ''Dalle femministe egiziane del '900 Nabawia Moussa e Hoda Sharawi abbiamo imparato a liberarci dell'idea paternalistica che gli uomini concedono i diritti alle donne - ha detto - L'idea dell'emancipazione femminile come chiave di lettura delle rivolte ha definito gli slogan delle proteste''.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia,
adnkronos giugno 2011

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