mercoledì 9 gennaio 2013

Siria: proseguono scontri in tutto il Paese



Siria/ PROSEGUONO GLI SCONTRI IN TUTTO IL PAESE

Pressioni iraniane per il rilascio dei pellegrini. E Assad riappare

Giuseppe Acconcia 

Secondo l'Onu, oltre 22.000 rifugiati iracheni hanno già lasciato il paese dall'inizio delle violenze

È tornato ad apparire in tv Bachar al-Assad. Il presidente siriano ha incontrato ieri a Damasco Said Jalili, responsabile del Cosiglio di sicurezza nazionale e negoziatore per il programma nucleare iraniano. Assad si era mostrato sugli schermi della televisione pubblica per l'ultima volta il 19 luglio scorso, dopo il grave attentato dinamitardo costato la vita al ministro della difesa, Dawud Rajiha.
«Purificheremo il paese dai terroristi» - ha detto ieri Bachar. Dal canto suo, Said Jalili ha difeso il ruolo di Damasco, parte «essenziale dell'asse di resistenza anti-israeliana». Il diplomatico iraniano, dopo aver incontrato a Beirut il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha chiesto il rilascio dei pellegrini sciiti iraniani diretti al santuario di Sayeda Zeinab a Damasco, presi in ostaggio dai ribelli siriani lo scorso sabato. Secondo gli insorti, che hanno ucciso già tre dei rapiti, si tratterebbe di Guardie della Rivoluzione inviate da Teheran a sostegno dell'esercito siriano.
Nel frattempo, si è continuato a combattere nei quartieri di Bab Jenine e Sabah Bahrat ad Aleppo. Secondo gli attivisti, gli scontri tra insorti ed esercito in tutto il paese hanno causato 140 morti nella sola giornata di ieri. I ribelli hanno anche preso d'assalto la base petrolifera di Deir Ezzor uccidendo sei soldati. Mentre, secondo l'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, 22.300 iraqeni hanno già lasciato la Siria dall'inizio delle violenze. Proprio della crisi siriana e dell'intricata vicenda degli ostaggi iraniani ha discusso ad Ankara il ministro degli esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, con il suo omologo turco Ahmet Davutoglu.
Infine, prosegue l'esilio all'estero di Riyad Hijab, ex primo ministro siriano, ora in viaggio verso Doha. Mentre si è tenuto a Damasco il primo consiglio dei ministri guidato dal neo-nominato primo ministro ed ex ministro dell'amministrazione pubblica, Omar Ghalawanji. Infine, il segretario di stato americano Hillary Clinton si è scagliata contro l'invio di «terroristi combattenti» verso la Siria che potrebbe innescare scontri settari.

Il Manifesto
Internazionale, pag.7
mercoledì 8 agosto 2012

www.ilmanifesto.it

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