martedì 8 gennaio 2013

Dalla Siria a Crotone


SIRIA

Dalla Siria a Crotone, sbarchi nella notte

Giuseppe Acconcia 



Anche in Italia sono arrivati i primi profughi siriani. Nella notte di ieri 160 migranti, tra siriani, afghani e pakistani sono sbarcati nel porto di Crotone. I due scafisti turchi che li hanno condotti sulle coste italiane sono stati arrestati mentre tentavano di fuggire su un gommone. Tra i migranti c’erano 65 bambini. È del 4 agosto scorso il primo sbarco di profughi siriani sulle coste calabresi dall’inizio della crisi, nella primavera del 2011. In quel caso, 27 tra uomini e donne avevano raggiunto il porto di Locri. Dopo i due giorni di battaglia ad Aleppo tra esercito ed insorti, i numeri della diaspora siriana sono cresciuti, coinvolgendo Turchia, Giordania e Iraq. Per questo le Nazioni unite hanno chiesto a ribelli ed esercito siriano di proteggere e assistere gli sfollati. Nella sola giornata di ieri,mille profughi siriani avrebbero tentato di raggiungere la Turchia attraverso il valico di Oncupinar. Il flusso è stato subito bloccato dalle autorità frontaliere turche. «Sono arrivate 2.200 persone tra l’8 e il 9 agosto. Non c’è posto nei campi di accoglienza», fa sapere la protezione civile turca.
Secondo i dati ufficiali, sono oltre 50mila i siriani cha sono entrati in Turchia dallo scoppio della crisi. La croce rossa turca spiega che la maggior parte dei siriani alloggia nei nove campi allestiti nel sud del paese. I profughi dello scontro tra regime di Bachar al-Assad e insorti si sono diretti anche verso la Giordania. Secondo le Nazioni unite sono oltre 30 mila i siriani che hanno raggiunto Amman e le principali città del paese. Ma, secondo ong giordane, il numero supera le 100 mila unità. Infine, secondo l’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), 15 mila profughi siriani, soprattutto kurdi, hanno raggiunto l’Iraq trovando sistemazione tra familiari e conoscenti. Nei giorni scorsi l’Unhcr aveva reso noto che oltre 22 mila profughi iracheni, rifugiatisi in Siria dopo lo scoppio della guerra in Iraq nel 2003 avevano fatto rientro nel loro paese o avevano raggiunto i paesi vicini. 


Il Manifesto
Internazionale, pag.6
venerdì 10 agosto 2012


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