giovedì 24 novembre 2011

Chi e' Adallah Saleh? Ascesa e declino di un leader tribale

Abdullah Saleh, presidente dello Yemen, ha firmato un accordo secondo il quale cedera' il potere in trenta giorni. Dopo 33 anni di potere, Saleh lascia il suo incarico. A costringerlo alle dimissioni le manifestazioni a Sanaa e i gruppi di estremisti che controllano il porto di Aden.
 
Al potere dal 1978, il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh e' a oggi uno dei leader arabi più tenaci nonostante le manifestazioni antigovernative in corso in Yemen da febbraio. Da allora centinaia di persone sono state uccise nella dura repressione delle proteste, scoppiate sulla scia delle rivolte contro governi autoritari in Medio Oriente e Nord Africa. Negli ultimi giorni a indebolire ulteriormente Saleh sono arrivate le tensioni, culminate in sanguinosi scontri, con lo sceicco Sadiq al-Ahmar, leader della tribu' degli Hashed, che è la stessa a cui appartiene Saleh. In tutto, da febbraio, nello Yemen si contano oltre 350 morti negli scontri tra oppositori e fedli a Saleh.
Il presidente yemenita è nato il 21 marzo 1942 a Bait Al Ahmar, villaggio del governatorato di Sana'a. Per pochi anni ha frequentato una scuola religiosa e ad appena 16 anni si è unito alle forze militari dello Yemen del Nord. Saleh è stato tra i giovani ufficiali che hanno portato a termine la rivoluzione del 1962 quando le truppe militari rovesciarono il governo religioso insediatosi nel nord del Paese. Più volte ferito, Saleh ''ha compiuto atti eroici nei 70 giorni di occupazione di Sana'a", si legge sulla sua biografia ufficiale.
Nominato governatore di Taiz nel 1978 dal presidente dello Yemen del Nord, Ahmad Al Gashmi, Saleh ha preso il suo posto quando Al Gashimi venne ucciso in un attentato nel 1978. Dopo l'unificazione del Nord e del Sud del Paese, nel 1990, Saleh è diventato presidente della Repubblica dello Yemen. Negli anni, per rafforzare il controllo sul Paese e raccogliere il sostegno internazionale, Saleh ha cercato di 'sfruttare' la presenza dei ribelli Al Houthi al nord, dei ribelli marxisti nel sud e degli affiliati di al-Qaeda nell'est. Nel 1999 divenne il primo presidente eletto del Paese, ottenendo oltre il 90% dei voti. Nel 2006 si e' ricandidato, vincendo con il 77,2% delle preferenze. (segue)
(Acc/AKI)
Yemen: Saleh al potere dal 1978, ascesa e declino di un leader tribale (2)
Sana'a, 3 giu. -
(Aki) - In seguito alle prime manifestazioni di piazza del febbraio scorso, Saleh ha annunciato che non si sarebbe ricandidato alle presidenziali nel 2013. Il 10 marzo ha poi annunciato un referendum per una nuova Costituzione. Ma intanto si e' aggravata la crisi nel Paese e figure prominenti del regime hanno lentamente abbandonato lo Yemen.
Nel tentativo di porre fine alla crisi politica, il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha proposto un piano per il trasferimento pacifico dei poteri al vicepresidente in cambio dell'immunità per Saleh, con lo scopo di formare un governo di coalizione, incaricato di indire elezioni presidenziali entro due mesi. Ma per tre volte il presidente ha ritirato all'ultimo momento il suo via libera alla road map. Le difficolta' nei negoziati per una soluzione della crisi hanno determinato lo scoppio di nuovi scontri tra le truppe fedeli a Saleh e il capo della tribù dei ribelli Hashed, al-Ahmar.
Nel gioco delle alleanze internazionali, Saleh, alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, è stato anche molto vicino all'ex presidente iracheno, Saddam Hussein. Nel 2000, con l'obiettivo di rafforzare le relazioni a livello militare con l'Iran, Saleh si e' recato in visita a Teheran. E dopo l'inizio delle operazioni americane in Iraq, nel 2003, lo Yemen ha ulteriormente consolidato la cooperazione con l'Iran, cosi' come con la Siria. L'appoggio di Saleh alla Repubblica Islamica e' apparso, se possibile, ancora piu' evidente, quando il presidente yemenita si e' espresso a favore del controverso programma nucleare iraniano.

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