venerdì 17 febbraio 2012

Servillo e “La trilogia della villeggiatura"
















I preparativi per l’imminente vacanza in campagna coinvolgono sin nelle più intime scelte di vita i personaggi delle commedie di Goldoni, adattate da Toni Servillo ne “La trilogia della villeggiatura” di scena fino al 6 gennaio al teatro Mercadante di Napoli.

In una casa di campagna, uomini e donne giocano a carte con i propri sentimenti. Senza adattarsi alla nuova vita che la vacanza potrebbe concedere, i nobili riproducono, in mollezze e pranzi pantagruelici, le civetterie e gli intrighi delle giornate cittadine. I protagonisti del racconto amano apparire, cucire e scucire vicende sentimentali impossibili, per disparità di censo, di età o di amore non corrisposto. La campagna goldoniana è la periferia della città, un luogo in cui lo svago si trasforma nelle difficoltà dell’esistenza. Questa ambientazione sentimentalista sembra più vicina alle nevrosi moderne del tempo libero rispetto alla decadenza metafisica delle vacanze pietroburghesi dei romanzi russi.

“L’ansia per la partenza, il tempo disteso delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. - ammette Toni Servillo - I personaggi descrivono giorni animati da una ricerca ostinata della felicità, dall’incapacità di intravedere novità che sostituiscano le abitudini”.

I bravissimi attori, tra cui Andrea Renzi, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno, Eva Cambiale, Anna Della Rosa, i costumi di Ortensia De Francesco e le scene di Carlo Sala creano un’atmosfera corrispondente alle intenzioni farsesche dell’adattamento unitario di Servillo. Tuttavia, la mancanza di una concreta ricerca linguistica e la dilatazione del tempo del discorso sottraggono ritmo, nella seconda parte, alla costruzione dell’intrigo e all’azione degli attori.      

Giuseppe Acconcia
La Sicilia 2008

  

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