venerdì 15 aprile 2011

E' Gertrude o Iaia Forte? I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori


Sette attori e il grande Sandro Lombardi rileggono le vicende di Renzo e Lucia, per festeggiare il 150esimo dell’Unità d’Italia. Federico Tiezzi propone i Promessi Sposi alla prova di Giovanni Testori, riscrittura dell’opera manzoniana del 1984. Il testo originale viene continuamente stravolto e modernizzato, in alcuni casi completato e ravvivato. E come in “6 personaggi in cerca d’autore”, gli attori sono personaggi di sè stessi. Sin dalle prime parole si intuisce l’intento dell’autore di viaggiare sulla sottile linea tra parodia e drammatizzazione. Una compagnia, seduta attorno a un tavolo, inizia a discutere sul testo. La scena arretrata è un circo, Sandro Lombardi ne è il regista-domatore, ma è anche Don Abbondio, Fra Cristoforo, l’Innominato: basta un mantello e un quadernetto, una tunica o un vestito nero. Una cuffia trasforma l’attrice in Perpetua, il mantello un bravo in Egidio, il cappotto Gertrude nella madre di Cecilia. E non mancano le trovate drammaturgiche di estrema sintesi. Una lampadina ricrea la cupa serenità della casa di Agnese; una sigaretta la spregiudicata Monaca di Monza, interpretata con la solita intensità da Iaia Forte, mentre consegna Lucia all’Innominato. Tutti gli attori si vestono di una tuta blu. E così l circo diventa una fabbrica, dove è in corso la protesta del popolo contro i colonizzatori. I sintomi caricaturali di un attore descrivono l’arrivo della peste. E i temi della Provvidenza, della misericordia e degli abusi di potere compaiono come citazioni essenziali nell’azione che fluisce come unica eco dell’originale. Le vesti diventano più sofisticate. La morte di Rodrigo rende l’idillio di nuovo possibile. Chiude la voce milanese di Ornella Vanoni che accompagna gli attori verso un nuovo inizio.

Giudizio universale
gennaio/2011
Giuseppe Acconcia

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