giovedì 28 aprile 2011

Tedioterapia

Vincent Van Gogh, Uomo anziano nel dispiacere, 1890

È importante che tu capisca o che io dica? L’importante, ti dico, è che mio padre sia fiero di me! Quindi l’ultima cosa da fare sarebbe scrivere. O dire? Comunque se potessi fare senza parlare sarebbe meglio per lui e per i vostri occhi, di certo non per me. Pace alle orecchie di quelli che ascoltano nella remota possibilità che queste parole vuote possano acquisire un giorno energia acustica. Ogni cosa che mi circonda ha degli ordini ben precisi. Un tempo avevo molte più risposte adesso, per paradosso o per diretta conseguenza, per una crescita incessante molte più domande. Non so se basti agire più meticolosamente o saltare in fretta concetti che a colpo d’occhio non destano interesse. Sarei molto più disinvolto ma mi crederei molto più goffo.
Per aver detto un giorno «Mi sento di dire!», ingenuo e impaurito, ho preferito balbettare e forse parlare un po’ di meno con me stesso. Non so se era un gioco o un assedio ma oggi parlo di meno con me; sicuramente non mi inoltro per strade che un tempo correvo disinvolto. Mi sembra armai non più un percorso di crescita piuttosto una fuga.

tedioterapia, 6 aprile 2011

Giovanni Acconcia

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