lunedì 2 aprile 2012

Architettura e opere d'arte della Valle del Sarno

Una grande folla ha accolto la presentazione del libro “Architettura e opere d’arte nella Valle del Sarno”. Alla presenza di autorità ed esperti si è concluso l’importante lavoro di ricerca dell’eredità storica dell’Agro finanziato dal Patto territoriale.

Il testo si propone di ricostruire il repertorio della presenza sul territorio di opere architettoniche e figurative dal tardo Medioevo al ‘700. Nella prima parte viene riproposta un’ampia ricostruzione storica con l’ausilio di riferimenti  cartografici. Si tenta poi una ricostruzione architettonica degli antichi collegamenti viari medievali ed un’indagine sugli insediamenti monastici e conventuali. Nella sezione storico-artistica l’attenzione viene rivolta, invece, alla pittura medievale, gotica, alle prime fasi rinascimentali e a vari esempi di scultura tardo-medievale. Completano l’opera saggi di archeologia industriale e la ricostruzione dei principali siti dell’area, dalla Madonna delle Galline di Pagani al Battistero di Nocera Superiore a Santa Maria degli Angeli a Nocera Inferiore. Inoltre, il volume è arricchito da un’ampia ricostruzione fotografica.
Gli interventi hanno fatto riferimento alla necessità di una ricostruzione dell’identità dei cittadini dell’Agro che superi l’attuale diffusa estraneità alla tradizione culturale dell’area. In particolare dalla relazione del professore Abbate del Centro Studi sulla Cultura Artistica emerge la storica posizione avanzata di Nocera anche rispetto ai centri di Napoli e Salerno. “Gli affreschi tardo gotici di Sant’Anna, i dipinti di Arcuccio a Sarno, il Polittico di Simone da Firenze-ha concluso Abbate- indicano il ruolo storico non periferico della regione”.
Questi spunti hanno permesso di fare il punto sull’opera di restauro del Real Polverificio borbonico di Scafati, sui vincoli da porre al Castello di Sarno e alla Caserma di Nocera Inferiore e sul completamento dei restauri di Santa Maria degli Angeli e Sant’Egidio del Monte Albino.
Dall’incontro è emerso un tentativo iniziale di integrare l’architettura, i beni culturali ed il paesaggio per la realizzazione di un progetto condiviso dalle comunità locali che appoggi gli sforzi vincolistici per creare occasioni di crescita, anche economica.

Giuseppe Acconcia
febbraio 2006

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