giovedì 11 ottobre 2012

Assange


CASO ASSANGE · Inizia a New York sit-in permanente
Unasur: solidarietà a Ecuador

Giuseppe Acconcia 

È iniziato ieri a New York un sit-in permanente davanti al consolato britannico in favore di Julan Assange. Domenica scorsa, il fondatore di WikiLeaks aveva lanciato un breve appello al presidente degli Stati uniti, Barack Obama, dal suo rifugio forzato. Parlando dal balcone dell'ambasciata ecuadoriana a Londra, dove ha ottenuto l'asilo diplomatico, Assange ha chiesto che finisca la «caccia alle streghe nei confronti di chi lavora per Wikileaks». 
Intanto, i ministri degli esteri dell'Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) hanno espresso «solidarietà e appoggio» al governo dell'Ecuador per il caso Assange. In una riunione convocata d'urgenza a Guayaquil in Ecuador, l'Unasur ha sottolineato «il valore istituzionale dell'asilo diplomatico, come mezzo per proteggere i diritti umani». A sostegno di Assange si è espresso ieri anche il presidente venezuelano. Hugo Chavez ha parlato di una risposta «molto forte e ferma» se la Gran Bretagna non dovesse ritirare la «minaccia», fatta nei giorni scorsi, di una possibile irruzione nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. Da parte sua, il governo inglese starebbe cercando una soluzione diplomatica alla crisi. Un portavoce di Downing Street ha confermato che ad Assange, che rischia l’estradizione in Svezia dove è accusato di stupro, non sarà offerto alcun salvacondotto. Londra però «continuerà a parlare con il governo ecuadoriano e di altri paesi per una soluzione diplomatica».

Il Manifesto
Internazionale, pag.7
martedì 21 agosto 2012



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