INTERNAZIONALE
SIRIA · «Cluster bomb su un parco giochi»
Gli insorti accusano: uccisi dieci bambini
Giuseppe Acconcia
Sono davvero inquietanti le immagini diffuse ieri
su internet, ma di provenienza non verificabile, di dieci bambini piccoli, rimasti
uccisi, in seguito ad un attacco ad un parco giochi del villaggio di Deir
al-Asafir, a est di Damasco, in cui sarebbero state usate bombe a grappolo. Gli
ordigni sarebbero stati lanciati da un aereo da combattimento Mig dell'esercito
regolare siriano. In una delle abitazioni colpite, si vedono le salme di due
bambini uccise e alcuni feriti adulti, tra cui almeno una donna. Otto delle
vittime sarebbero state identificate: tra loro tre fratelli e il padre Ahmad.
Nel filmato si mostrano altre bombe a grappolo inesplose nei campi agricoli
vicino alle case colpite. Ma i media siriani non danno nessuna notizia
dell’accaduto. Secondo gli insorti, sono state 117 le vittime delle violenze
ieri in Siria, tra cui 14 bambini. Human Rights Watch punta
il dito contro il governo di Bashar al-Assad. Negli ultimi mesi, si sono
moltiplicati i video in cui bombe a grappolo vengono lanciate in Siria, in
particolare intorno alla città di Maarat al-Numan. Il governo siriano ha
ribadito, tuttavia, di non avere accesso a questo tipo di armamenti e ha definito
le accuse degli insorti prive di fondamento.
Ma i ribelli sembrano guadagnare posizioni. Gli insorti siriani hanno
dichiarato domenica scorsa di aver preso la base militare di Seir al-Asafir. Non
esistono però conferme su questa rivendicazione. Tuttavia, gli insorti
controllano alcuni quartieri a est e nord-est di Damasco. Non solo, avrebbero
conquistato le basi militari di Mayadeen e Deir Ezzor.
D’altro canto, l’esercito regolare siriano ha bombardato
un quartier generale di ribelli nel nord della Siria, nella città di Atma, a
poca distanza dal confine con la Turchia. Mentre, in una nota, lo stato maggiore
turco ha ribadito la richiesta alla Nato di dispiegamento di Patriot nei cieli
del nord della Siria. Secondo il governo turco, il dislocamento, che dovrebbe
essere avviato a metà dicembre e aprirebbe la strada alla formazione di un’area
cuscinetto tra i due paesi, avrà uno scopo «puramente difensivo, contro una
possibile minaccia» e non servirà ad «operazioni offensive». Nel frattempo, migliaia
di civili siriani sono fuggiti ieri da un campo profughi improvvisato a ridosso
del confine con la Turchia dopo che la zona è stata bersaglio dei raid
dell’esercito siriano.
Infine, il primo ministro russo, Dimitry
Medvedev, ha duramente criticato la decisione dei governi inglese e francese di
riconoscere la coalizione dell’opposizione siriana, come unico rappresentante
del popolo siriano. «Dal punto di vista del diritto internazionale, è
assolutamente inaccettabile il desiderio di cambiare il regime politco di un
altro stato riconoscendo una forza politica come la sola rappresentante della
sovranità», ha detto Medvedev. Infine, secondo l’Alto
commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), il numero di
rifugiati siriani registrati o in attesa di registrazione ha toccato le 442.000
unità mentre oltre due milioni sarebbero gli sfollati o i profughi interni.
Il Manifesto
Internazionale, pag. 7
martedì 27 novembre 2012
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